Tanti colleghi mi chiedono spesso quale sia lo strumento più efficace per creare mappe mentali da utilizzare durante le lezioni o per sostenere lo studio individuale da parte degli alunni. In effetti nel corso del tempo il ricorso a questi strumenti, per rappresentare e visualizzare il pensiero, e favorire la memorizzazione di fatti e processi, è diventato sempre più insistente e quasi sempre ha portato a risultati più che soddisfacenti nelle performance dei ragazzi.
Presenti nei libri di testo o realizzate dal docente alla lavagna, le mappe mentali per la scuola digitale (o a distanza) hanno bisogno di essere ripensate attraverso gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione e quindi, in questi mesi, ci siamo chiesti più volte come poter rappresentare graficamente un argomento ottenendo un prodotto efficace a beneficio del processo di apprendimento.
Come sempre, anche in questo ambito esistono numerose risposte alla stessa esigenza. Sul web ci sono un’infinità di app e strumenti che nascono per la creazione di mappe e schemi, oppure che possono essere ripensati in tal senso e, talvolta, orientarsi tra le diverse possibilità non è facile. Come spesso accade, però, la soluzione più semplice potrebbe essere anche quella più comoda, più a portata di mano. Ecco perchè oggi ho deciso di aiutarvi a utilizzare Google Presentazioni per creare fantastiche mappe mentali, a partire da dieci passaggi da seguire per rendere questo strumento, così prezioso per la didattica, adatto anche al nostro obiettivo.
#1. Ridimensiona la diapositiva
Da nessuna parte è scritto che tutte le diapositive debbano avere la stessa forma. Anche pensando all’elaborazione di una mappa mentale, in effetti, potremmo aver bisogno di uno spazio diverso dallo standard orizzontale tipico di una slide su Google Presentazioni. In questi casi, non c’è problema. Anche se non tutti lo sanno, la dimensione della diapositiva può essere personalizzata, semplicemente cliccando su File → Impostazione Pagina, e selezionando le misure personalizzate di cui abbiamo bisogno (nell’immagine qui sotto, io ne realizzo una quadrata 20 x 20). Quindi, pensiamo al tipo di schema che vogliamo realizzare o alla forma che vogliamo ottenere e impostiamo la dimensione della pagina di conseguenza.

#2. Inserisci forme e testo
Le mappe mentali si caratterizzano principalmente per l’uso di forme collegate fra di loro. Da questo punto di vista, la selezione di immagini a disposizione degli utenti di Google Presentazioni è davvero ricchissima. Rettangoli, quadrati, cerchi, forme con bordi arrotondati, nuvole, frecce e molte altre possibilità sono disponibili cliccando sul tasto forma della barra degli strumenti. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ma non solo. Anche la formattazione delle forme inserite può essere personalizzata a nostro piacimento, modificando il riempimento, lo spessore e il colore del tratto, la dimensione, oppure – attraverso la funzione Opzione formato – anche inserendo ombreggiature e riflessi.
Ogni forma, inoltre, è anche automaticamente riconosciuta come casella di testo. Quindi sarà sufficiente cliccare due volte sulla forma stessa e apparirà il cursore per l’inserimento delle parole che riempiranno la forma desiderata. Ovviamente, potremo anche formattare il testo inserito come vogliamo.

#3. Usa le frecce per collegare le forme
Per visualizzare correttamente il ragionamento da seguire, nella mappa mentale è essenziale l’utilizzo delle frecce di collegamento tra le diverse forme. In questo caso, Google Presentazioni ha una funzione poco nota ma utilissima. Selezionando l’inserimento della freccia, infatti, dalla barra degli strumenti, e avvicinando il mouse ad ogni singola forma, appariranno i punti di collegamento, al centro di ogni lato, per ancorare freccia e forma in modo perfetto. Così facendo, anche se dovessimo riposizionare la forma all’interno della mappa, questa rimarrebbe sempre agganciata alla freccia a cui è collegata.

#4. Inserisci altri elementi multimediali
Il bello di usare uno strumento come Google Presentazioni per costruire una mappa mentale, rispetto ad esempio a una lavagna tradizionale, è la possibilità di inserire praticamente qualsiasi tipo di contenuto multimediale, così da arricchire in modo molto efficace il nostro prodotto didattico. La funzione Inserisci in Google Presentazioni, infatti, è molto ricca e permette davvero di integrare all’interno della diapositiva molti formati alternativi al testo: immagini, video, audio, collegamenti ipertestuali, elementi WordArt, sono solo alcune delle possibilità a nostra disposizione. La mappa mentale, quindi, potrà contenere fotografie, tracce audio (magari per riassumere un certo argomento, o per sentire la voce originale di un determinato protagonista della storia…), video didattici, collegamenti a siti e pagine web dedicate, oppure anche a altri materiali didattici preparati dall’insegnante.
Inoltre, se hai bisogno di aiuto per arricchire la tua mappa con immagini e altri contenuti multimediali, prova a utilizzare il tasto Esplora, che trovi in basso a destra. Si tratta in effetti di una pagina di ricerca di Google, integrata direttamente all’interno delle presentazioni, per inserire link o immagini alla diapositiva.

#5. Integra video all’interno della mappa
Anche i video possono essere utilizzati per arricchire una mappa concettuale. In questo modo, la mappa diventa davvero un’esperienza di apprendimento immersiva e completa per gli studenti! Grazie all’integrazione completa tra Google Presentazioni e YouTube è possibile ricercare il filmato desiderato e inserirlo nella presentazione, semplicemente attraverso il tasto Inserisci, nella barra dei menù (Inserisci → Video)
L’aggiunta di video a una presentazione è stata notevolmente migliorata da Google nel corso degli anni. Oggi, infatti, non solo possiamo inserire un filmato da attivare direttamente all’interno della presentazione (e quindi senza essere reindirizzati sul sito di YouTube, come accade con altri strumenti), ma possiamo anche individuare all’interno di un video, il singolo spezzone che vogliamo mostrare ai ragazzi. Nella barra laterale, che si attiva automaticamente dopo l’inserimento, possiamo scegliere il punto il punto di partenza e quello finale del video, in modo che solo questo frammento venga riprodotto. È una funzionalità decisamente molto utile quando vogliamo andare dritti al punto, nonostante l’ampiezza dei contenuti inseriti. Sempre dalla barra laterale, per visualizzare il video all’interno della mappa concettuale, suggerisco di selezionare l’opzione Riproduci manualmente, in modo che sia lo studente ad attivare la visualizzazione del video nel momento che ritiene più opportuno.

#6. Inserisci pulsanti
Un altro modo per utilizzare le forme inserite all’interno della mappa mentale che stiamo creando è quello di trasformarle in pulsanti da cliccare per raggiungere altri contenuti presenti sul web. Di per sè, si tratta di un’operazione piuttosto semplice. Utilizzando il tasto Inserisci → Link, dopo aver selezionato la forma desiderata possiamo attivare un collegamento ipertestuale tra la forma e un altro contenuto web. È una funzione piuttosto utile, ad esempio, quando per un determinato contenuto vogliamo proporre un approfondimento maggiore di quanto è possibile fare con la mappa mentale e quindi vogliamo che gli studenti vengano letteralmente trasportati su una nuova pagina web. Oppure possiamo utilizzarlo per collegare la mappa ad un nostro materiale didattico, di cui abbiamo generato un link per la condivisione.
Un’ulteriore possibilità che voglio suggerirvi è quella di collegare la mappa mentale che stiamo creando con un modulo di Google, a cui i ragazzi potranno accedere per ricevere un primo feedback sul loro apprendimento rispetto al contenuto che stanno studiando e per testare le conoscenze acquisite e le competenze maturate. Una volta copiato il link relativo al modulo, basterà inserirlo come collegamento ipertestuale della forma creata.

#7. Modifica lo sfondo
Un’ultima modifica prima di concludere. Con Google Presentazioni, a differenza di altri strumenti gratuiti, possiamo anche modificare lo sfondo della nostra mappa mentale, inserendo un colore, un gradiente o un’immagine (io ho sceltro la riproduzione di una lavagna…). Questo può tornare particolarmente utile per favorire la memorizzazione di alcuni contenuti o rendere più accattivante il prodotto che stiamo realizzando. Per farlo, usiamo il tasto Diapositiva → Cambia Sfondo, e scegliamo il colore o l’immagine che preferiamo.

#8. Crea un documento condiviso con gli studenti
La mappa mentale non è soltanto uno strumento realizzato dal docente per i suoi studenti. In molti casi, invece, può essere anche il lavoro assegnato agli studenti, ad esempio come modalità per verificare la comprensione di un argomento assegnato con una lezione asincrona o all’interno di esperienze di flipped classroom. Ecco che possiamo sfruttare la funzione tipica degli strumenti di Google di condividere il prodotto con gli studenti, rendendoli editor dello stesso file. Potremmo, ad esempio, iniziare una mappa mentale, lasciando vuote alcune parti, duplicare la diapositiva tante volte quanti sono gli alunni di una nostra classe e assegnare a ciascuno la compilazione di una singola slide.
Oppure, la stessa mappa da completare, può essere assegnata attraverso Google Classroom, attivando l’opzione Crea una copia per ogni studente. In questo modo, riceveremo una singola mappa per ognuno dei ragazzi presenti nelle nostre classi.
#9. Scarica un’immagine
A volte vorremmo riutilizzare la mappa che abbiamo creato per un corso in altri contesti, magari anche in pubblicazioni stampate. Ecco che, in casi come questi, potrebbe essere preferibile salvare il file in formato immagine, in modo da poterla successivamente inserire nei nostri elaborati. Con Google Presentazioni anche questo passaggio è semplicissimo. Possiamo infatti scaricare ogni singola diapositiva in diversi formati, tra cui il PDF, il file PPT (per essere eventualmente utilizzata in Power Point) e, appunto, i formati JPEG o PNG adatti per le immagini. Scegliendo una di queste due soluzioni (File → Scarica), verrà automaticamente creato e salvato un file immagine sul nostro pc, da riutilizzare come vogliamo.
Un piccolo trucco: se imposti alla mappa mentale uno sfondo trasparente, quando scarichi il file PNG otterrai un’immagine senza sfondo, utile da poter essere inserita, ad esempio, su un sito web o un altro prodotto che già presenta un colore in background.

#10. Pubblica la mappa sul web e ottieni un link per la condivisione
Un’ultima possibilità è quella di pubblicare la mappa che abbiamo realizzato direttamente sul web. Per fare questo, come ho illustrato più volte, dovrai usare la funzione Pubblica sul Web (File → Pubblica sul Web), che ti permette di ottenere un link diretto al tuo elaborato da condividere con i tuoi studenti attraverso ogni tipo di piattaforma di condivisione (non solo Google Classroom, per capirci), o semplicemente con il browser web. Il vantaggio di questa modalità di pubblicazione è che il tuo elaborato verrà mostrato già in modalità di visualizzazione e non verrà condivisa, invece, la schermata di modifica. Sempre con la stessa funzione, infine, è anche possibile ottenere un codice di incorporamento, da utilizzare per inserire la presentazione, o la mappa mentale, su un qualsiasi sito web.
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