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5 consigli per creare video didattici di successo

Tra le modalità più efficaci per favorire l’integrazione positiva del digitale nei processi di insegnamento e apprendimento, l’utilizzo di video e filmati occupa senza dubbio un posto di tutto rispetto. Vuoi perchè una corretta combinazione di immagini e audio stimola efficacemente il cervello degli studenti e favorisce la memorizzazione dei contenuti, vuoi anche per l’enorme patrimonio di risorse rese disponibili online soprattutto grazie a YouTube, molti insegnanti utilizzano con successo numerosi filmati in classe, in videolezione o come spunto per le lezioni asincrone (di quest’ultimo punto avevo parlato qui).

Benché la Rete sia senza dubbio una risorsa preziosa per reperire contenuti, anche di qualità, i video prodotti direttamente dai docenti per le proprie classi sono spesso molto più efficaci di qualsiasi altro contenuto reperibile su Internet, dal momento che si tratta di contenuti pensati appositamente per i propri studenti e che, in qualche modo, parlano la loro lingua risultando, in tal senso, più facilmente comprensibili. Numerosi studi dimostrano che nel tentativo di arricchire la didattica con la tecnologia, l’utilizzo dei video può rappresentare uno strumento educativo molto efficace. Questo è valido, certamente, sia come supporto alla didattica a distanza o alla didattica digitale integrata, sia in una vera e propria esperienza di apprendimento mediante la flipped classroom.

L’evoluzione tecnologica e la diffusione delle App per i dispositivi mobili ha certamente esteso a tutti la possibilità di produrre contenuti video attraverso procedure semplici e intuitive. Nel contempo, piattaforme come YouTube (ma anche Vimeo o simili) permettono il caricamento e la condivisione in rete dei filmati prodotti con estrema facilità e immediatezza. Ma se da un punto di vista tecnologico, quindi, non ci sono più grossi ostacoli, forse dobbiamo imparare alcuni trucchetti per rendere i video, che decidiamo di produrre, efficaci per gli studenti e per il loro apprendimento “domestico“. Per questa ragione, proverò a darvi cinque consigli per i video didattici, che possono essere adottati da subito e dal risultato assicurato.

#1. Dedica tempo alla progettazione

Se vuoi registrare un video per i tuoi studenti, fermati! Prima di iniziare è importantissimo pianificare al meglio tutti i dettagli, sia in termini di contenuti, che di modalità operative di registrazione e condivisione. In linea di principio, possiamo suddividere il processo di creazione di un video didattico in quattro fasi successive:

  • pianificazione e produzione dei materiali: è la fase in cui dovrai produrre i materiali didattici (slide, documenti di testo, immagini, schemi, ecc.) da utilizzare durante la registrazione. Ma non solo: è anche la fase in cui dovrai scegliere che cosa dire e, soprattutto, che cosa non dire perchè, come vedremo, dovrai sempre tenere un occhio all’orologio.
  • registrazione: in questa seconda fase inizierai la registrazione vera e propria. Ti serviranno una webcam, se vuoi filmare anche il tuo volto mentre spieghi, e un’applicazione per la registrazione dello schermo (io consiglio sempre Screencastify, perfettamente integrabile anche con Google Drive, ma ce ne sono anche altre valide sul web).
  • arricchimento: una volta registrato il video e scaricato (o caricato su Google Drive), pensa a come valorizzarlo didatticamente attraverso strumenti interattivi (come EdPuzzle), che permettano agli studenti non solo di fruire passivamente del filmato ma anche di prendere appunti, rispondere a brevi domande di comprensione, ecc.
  • condivisione: perché il video sia reso disponibile agli studenti devi selezionare la modalità più efficace per la condivisione. Puoi semplicemente caricarlo su Google Drive e generare un link condivisibile, ma il metodo certamente più efficace è il caricamento su un canale YouTube. Per questo, non preoccuparti: se non vuoi che il tuo video sia reso pubblico sulla piattaforma, attraverso il normale motore di ricerca, puoi decidere di caricarlo selezionando l’opzione “non in elenco” che permette di accedere al contenuto soltanto a coloro che hanno il link esatto, e quindi solo agli studenti con cui lo avrai condiviso.

A prima vista potrebbe sembrare un lavoro colossale. Ma, anche se le prime volte forse non sarà proprio immediato, vedrai che col tempo diventerà tutto più semplice e ti richiederà un dispendio di tempo sempre minore. Adesso, per fare un esempio, se hai un’ora di tempo e vuoi preparare un video per una delle tue classi, prova a dedicare 20 minuti alla pianificazione, altri 20 minuti alla registrazione e 10 minuti rispettivamente all’arricchimento e alla condivisione.

#2. Fai attenzione alla durata

Un vecchio detto dice che “un bel gioco, dura poco!”. Ecco, probabilmente lo stesso vale per i video didattici in cui la durata, possiamo dire, è inversamente proporzionale all’efficacia. Anche quando avremmo molte, anzi moltissime cose da dire, dobbiamo tenere a mente il fatto che la soglia dell’attenzione rispetto a un filmato cala notevolmente oltre una certa durata e che quindi, un video troppo lungo non aggiunge nulla ad uno più breve. Può sembrare un tantino brutale ma, credetemi, è così. Lo sa bene chi lavora nel mondo della cinematografia: per tenere lo spettatore incollato allo schermo servono storie accattivanti ed emozionanti oltre che effetti speciali che difficilmente saremmo in grado di riprodurre nei nostri video didattici. Ecco allora la regola d’oro della didattica digitale integrata, e dei video in particolare: less is more.

Il grafico qui sotto mostra quanta parte dei video didattici guardano gli studenti, in relazione alla durata del video medesimo. Fino a 6 minuti possiamo dire che il video viene visualizzato sostanzialmente per intero, ma le visualizzazioni cominciano a diminuire se la durata aumenta fino a 9 minuti, e crollano drasticamente dal nono minuto in poi.

Da ciò emerge, quindi, quanto sia preziosa la fase della pianificazione descritta sopra: dovremo scegliere con cura le parti della lezione che riteniamo più significative per essere inserite nel video e mettere da parte tutto il resto, senza troppi rimpianti. Non è detto, infatti, che il resto vada perduto. Abbiamo almeno due soluzioni per questo: assegnare le parti restanti agli studenti mediante altre modalità (studio pesonale, ricerca, libro di testo, ecc.) oppure la produzione di un altro video! (ricorda: meglio due video brevi, di uno lungo).

#3. Parla ai tuoi studenti

Il punto di forza di un video realizzato per i nostri studenti è senza dubbio il fatto che stiamo parlando direttamente a loro, proprio come faremmo in classe. Anche se non sono presenti fisicamente mentre registriamo, non dobbiamo dimenticarci mai di usare quelle espressioni e quei modi di dire che useremmo in classe, con un linguaggio diretto e colloquiale. Non stiamo leggendo un testo, e neppure recitando a memoria le pagine di un libro. Stiamo spiegando (e questo lo sappiamo fare!) davanti a una webcam, pensando ai ragazzi e alle ragazze che dopo qualche tempo vedranno il nostro video.

Essendo questo un video che potenzialmente gli studenti possono fermare e rivedere quante volte vogliono, non dobbiamo preoccuparci nemmeno di parlare troppo lentamente (e questo va anche a beneficio del tempo a nostra disposizione). Se qualcuno non capisce un determinato passaggio, può agevolmente fermare il filmato, tornare indietro e riascoltarlo. Quindi, niente monologhi preimpostati… Siate naturali, e andrà benissimo così!

Un consiglio per fare in modo che chi guarda il video riesca a mantenere viva l’attenzione è certamente quello di non parlare mai senza che accada qualcosa sullo schermo. Se state usando una lavagna digitale (ma anche, perchè no, se inquadrate un semplice foglio di carta) potete scrivere le parole chiave o schematizzare a poco a poco i concetti spiegati; se, invece, state usando una presentazione o altri documenti simili, potete comunque muovere il cursore del mouse o evidenziare parti di testo più significative, proprio come fareste con un pennarello sulla lavagna.

#4. Collega testo e immagini

Proprio con riferimento a questo ultimo aspetto è altrettanto importante fare in modo che testo e immagini siano sempre coerenti tra loro, in modo da mantenere l’attenzione centrata sui contenuti proposti. Coerenza, quindi, sempre. E, allo stesso tempo, dobbiamo eliminare tutto quello che può distrarre e spostare l’attenzione su altro (ad esempio, se proprio vogliamo usare un sottofondo musicale, meglio che sia davvero a basso volume e che, comunque, trasmetta una sensazione di concentrazione; altrimenti meglio evitare…).

Anche con riferimento al testo, non dimentichiamo la regola d’oro: less is more! Meglio poche frasi significative, contenuti speciali evidenziati con il grassetto o con il colore, schemi, diagrammi, illustrazioni, ecc. No, invece, a testi lunghi, privi di immagini, magari scritti con font davvero troppo piccoli. Nei video, inoltre, è importantissimo ricorrere costantemente alle animazioni per il testo e le immagini: facciamo comparire le parole giuste al momento giusto, le immagini significative nel punto del discorso a cui sono collegate, aggiungiamo al parlato frecce, sottolineature e altri segni visivi esattamente nell’attimo in cui stiamo spiegando quel determinato concetto. Con un po’ di praticità e le animazioni di Google Slides (o di Powerpoint, Keynote o simili…) il risultato è assicurato.

#5. Favorisci l’interazione e il coinvolgimento

Quinto e ultimo consiglio: fai il possibile per rendere il video interattivo. Ricorda che l’obiettivo di questo lavoro è favorire l’apprendimento dei tuoi studenti! Per questo motivo è importante fare in modo che chi guarderà il filmato possa interagire con esso, magari rispondendo a brevi quiz, oppure prendendo appunti e note o producendo a sua volta altri contenuti. Insomma, il video didattico non deve mai essere uno strumento di consumo passivo, ma un’occasione di mobilitazione di conoscenze e competenze al fine di favorire la memorizzazione di contenuti disciplinari e l’acquisizione di conoscenze e abilità pratiche.

I modi per farlo possono essere molteplici: tanto per cominciare si potrà collegare il video con un documento di testo in cui introdurre domande guida per prendere appunti sui contenuti, oppure inserirlo in un modulo di Google per testare quanto appreso attraverso quiz e domande a risposta aperta. Uno strumento particolarmente adatto a questo obiettivo è EdPuzzle, un’applicazione web (perfettamente integrabile con Google Classroom eYouTube) che permette di assegnare video interattivi, arricchiti di domande, note esplicative e molto altro. Insomma, quale che sia la modalità adottata, maggiore sarà l’interazione tra lo studente e il video, migliore sarà il risultato di apprendimento conseguibile dagli studenti.

Prima di concludere questa riflessione sui video didattici ho ancora una cosa da dirti: non pensare alla perfezione! Questi video non sono fatti per ottenere like o visualizzazioni, ne per scalare le classifiche di YouTube. Sono occasioni di apprendimento per i tuoi ragazzi, che apprezzeranno più la naturalezza con cui saprai parlare loro che la qualità tecnica del prodotto realizzato. Certo, è bene prendere un po’ di dimestichezza con gli strumenti, le inquadrature, gli sfondi, ecc… perché anche l’occhio vuole la sua parte: ma l’importante alla fine è la relazione didattica che, sebbene a distanza, hai mantenuto viva con gli studenti. E allora, sii te stesso e prova. Il risultato è assicurato!

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