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10 consigli per assegnare un compito a distanza

Che si tratti di didattica a distanza o di formule di apprendimento blended, in cui si alternano lezioni più tradizionali ad attività da svolgere online, in questo periodo gli insegnanti si trovano (di nuovo) alle prese con l’assegnazione di compiti attraverso le piattaforme digitali. E, se magari all’inizio abbiamo un po’ improvvisato nell’uso di questi strumenti, ora che sono entrati “a regime” nelle nostre proposte didattiche possiamo provare a dotarci di alcune buone prassi per utilizzarle al meglio e ottenere risultati migliori, in termini di motivazione e partecipazione degli studenti.

Da parte mia, quindi vi propongo dieci consigli, che in parte condivido con la mitica Kasey Bell, docente americana autrice del blog shakeuplearning.com. Probabilmente, ora che abbiamo familiarizzato con gli strumenti, possiamo lavorare sulle procedure da seguire, in modo che il grande lavoro che c’è dietro alla preparazione dei compiti permetta di raggiungere (per quanto possibile) i risultati sperati.

#1 Dai un numero alle attività

Quando assegni un’attività online caricandola su Classroom (o sulle altre piattaforme), presta attenzione al modo in cui decidi di nominare il file e il compito assegnato. Questo aiuterà gli studenti a comprendere quali lavori devono essere svolti e a rintracciare gli elaborati nel corso del tempo. Se, infatti, la didattica digitale integrata diventerà parte dell’esperienza di insegnamento e apprendimento, sarà fondamentale mantenere in ordine tutto ciò che carichiamo sulla piattaforma, altrimenti a lungo andare non troveremo più niente. Ti consiglio, allora, di numerare i compiti che assegni, a partire da inizio anno, magari con una numerazione a tre cifre (es. #001, #002, ecc.). Questo aiuterà i ragazzi a capire quali sono gli ultimi compiti da svolgere e a trovare, nel tempo, i singoli lavori assegnati.

#2 Inserisci istruzioni dettagliate

Quante volte, dopo che abbiamo assegnato un compito, ci troviamo di fronte studenti che, per mille ragioni diverse, non hanno capito cosa avevamo richiesto? Se questo accadeva già tradizionalmente in presenza, figuriamoci adesso che, complice la videolezione e le sue distrazioni, non abbiamo fisicamente davanti i ragazzi. Per questo motivo nella didattica a distanza è necessario essere molto precisi quando assegniamo un lavoro. Impiegare il giusto tempo per scrivere correttamente le istruzioni, spiegando in modo completo i vari passaggi che dovranno essere svolti, è fondamentale per permettere uno svolgimento sereno e coerente con il mandato. Evita informazioni sottintese e non lasciare spazio a dubbi: se ci sono diversi step da svolgere, indicali in modo chiaro, anche ricorrendo ad elementi grafici (box e caselle, evidenziazione di parole, ecc.). Se usi Google Classroom, puoi inserire le istruzioni sia nella finestra di consegna del compito, sia su eventuali documenti allegati. Melius est abundare…

#3 Condividi i criteri di valutazione

Così come abbiamo appena visto, anche per quanto riguarda i criteri di valutazione, a distanza, è indispensabile uno sforzo maggiore di condivisione da parte dell’insegnante. Quello che deve essere chiaro, infatti, è che cosa ci aspettiamo dagli studenti che svolgeranno il compito che stiamo per assegnare, dal momento che probabilmente non sempre saremo riusciti a spiegarlo dal vivo.

#4 Esplicita i risultati di apprendimento attesi

Sempre nell’ottica della condivisione, può risultare efficace far conoscere agli studenti il risultato di apprendimento che ci attendiamo per loro nello svolgimento del compito che assegniamo. Che cosa vogliamo che apprendano? Quali competenze stiamo provando a far loro acquisire? Quali abilità vogliamo che sperimentino? L’obiettivo di questa scelta è duplice: da un lato può servire a motivare i ragazzi che altrimenti potrebbero porsi troppo spesso la domanda “ma chi me lo ha fatto fare…?”; dall’altro, in una logica di corresponsabilità anche con le famiglie, è un modo per rendere partecipi tutti gli attori in gioco nel processo di apprendimento che stiamo portando avanti. E, soprattutto per la scuola primaria e la secondaria di primo grado, dove l’assistenza dei genitori nello svolgimento dei compiti a distanza è determinante, questo elemento può davvero essere fondamentale.

#5 Specifica i tempi di lavoro

I compiti svolti in classe hanno un tempo rigido, scandito dal suono programmato della campanella. A casa, invece, la gestione del tempo è molto differente: alcuni lavorano nella fretta, magari per togliere di mezzo ciò che riguarda la scuola, altri si prendono tempi lunghissimi per svolgere attività che ne meriterebbero molto meno, forti del fatto che nessuno li sollecita a terminare. Ecco allora che il fattore tempo, la cui gestione è una competenza certamente importante anche per la vita professionale futura, è un altro elemento da tenere in considerazione quando trasferiamo a distanza le nostre attività. Se assegnamo un esercizio, possiamo chiarire in quanto tempo questo dovrà essere svolto; se agli studenti viene chiesto di leggere un testo, possiamo specificare quanto tempo ci aspettiamo che dedichino alla lettura e alla comprensione di quanto è stato letto. Si tratta, a ben vedere, di tempi indicativi, che certamente potranno variare da persona a persona, ma senza dubbio servono a dare una misura dell’impegno che ci attendiamo venga dedicato al lavoro da svolgere. E, sempre pensando a quei contesti in cui l’assistenza delle famiglie è più che mai necessaria, aiuterebbe i genitori a scandire i ritmi di lavoro dei figli, secondo gli stessi criteri che venivano utilizzati in classe.

#6 Stabilisci la scadenza per la consegna

Sempre parlando di tempo a disposizione, è sempre importante stabilire la scadenza entro la quale il compito dovrà essere assegnato e comunicarla adeguatamente agli studenti. Se il rispetto delle scadenze è certamente un fattore significativo sui cui stimolare i ragazzi per prepararsi al futuro , in questo tempo di didattica a distanza può anche tornarci utile come criterio per una valutazione complessiva dei risultati raggiunti nel corso dell’anno scolastico. La Dad, infatti, richiede di allargare il campo della valutazione a competenze e abilità trasversali, determinate dall’atteggiamento che gli studenti mostrano nell’affrontare il processo di apprendimento, prima ancora che dai risultati conseguiti. In questo senso, allora, monitorare costantemente il rispetto della data di consegna, soprattutto nel medio-lungo periodo, ci restituisce un dato significativo per valutare la partecipazione complessiva dei ragazzi alle attività didattiche. Se assegni compiti con Google Classroom, impostare la scadenza è molto semplice e le eventuali consegne in ritardo ti vengono mostrate direttamente nella pagina con il registro dei voti.

#7 Organizza il lavoro collaborativo

Se il compito consiste in un elaborato da produrre in coppia o in gruppi, come è spesso opportuno che sia anche per accorciare un po’ le distanze, non lasciare agli studenti l’onere di organizzarsi completamente in autonomia. Stabilisci insieme a loro le persone con cui dovranno collaborare, aiutali a creare i file condivisi (o creali tu stesso per loro…), e spiega loro come organizzare un incontro a distanza. Puoi anche assisterli nel momento in cui dovranno decidere chi fa che cosa, al fine di favorire un’organizzazione efficace del lavoro e stabilire con loro chi sarà incaricato di riconsegnare l’elaborato una volta terminato. Col tempo, probabilmente, molti di questi passaggi diventeranno automatici… ma per il momento è meglio dedicarci uno sforzo in più.

#8 Chiarisci i passaggi per la consegna

A differenza di quanto accade in classe, quando si lavora a distanza non è sufficiente portare a termine un compito, ma è necessario anche restituire correttamente l’elaborato all’insegnante. Per questo, soprattutto all’inizio, insisti nel ricordare anche per iscritto i vari passaggi che gli studenti dovranno seguire per riconsegnare il lavoro. Su Google Classroom, ad esempio, è necessario ricordare ripetutamente che una volta consegnato il lavoro è necessario cliccare il tasto “contrassegna come completato”, in modo da rendere visibile la restituzione anche al docente. In questi casi può certamente valere la pena elaborare dei tutorial, da allegare alle prove, con gli screenshot dei passaggi da seguire o dei brevi video che riassumano per tutti come deve essere restituito un compito.

#9 Non dimenticare gli allegati

Sarà banale, ma se scriviamo istruzioni tipo “leggi il testo che trovi nel file allegato…” e poi il file allegato non c’è (o è danneggiato, non funzionante, illeggibile, ecc.) il compito diventa impossibile. Certo, sbagliare è umano, ma in questa fase dobbiamo certamente dedicare un tempo congruo a preparare con cura i materiali e a condividerli in modo adeguato. Attenzione, quindi, alle impostazioni di condivisione dei file (gli utenti sono visualizzatori o sono editor?), alla richiesta o meno di autorizzazioni ad accedere ai documenti o ad aver selezionato su Classroom l’opzione “crea una copia per ogni studente”, quando necessaria. Anche questo, a poco a poco, diventerà automatico. Ma per ora dobbiamo prestare attenzione.

#10 Offri spunti per continuare il lavoro

I compiti non sono mai fine a se stessi. Anche se più di qualche volta gli studenti li svolgono più per senso del dovere che per desiderio personale, ciò non toglie che siano sempre occasioni di crescita personale. Per questa ragione penso che sia importante fornire talvolta anche degli spunti perché ciascuno possa continuare, in autonomia, un approfondimento su un determinato tema, al di là dell’elaborato consegnato all’insegnante. Ecco, allora, che vale la pena proporre una letture aggiuntiva, un film da vedere, una canzone da ascoltare o qualcosa di simile. La scuola, in fondo, non dovrebbe essere sempre così?

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6 risposte su “10 consigli per assegnare un compito a distanza”

Non sono d’accordo con il ricorso sistematico e eccessivo, che alcuni insegnanti stanno facendo, Dei questionari a tempo per valutare conoscenze e competenze soprattutto per la disciplina italiano, storia e altre. I ragazzi stanno trascurando la ripetizione degli argomenti e Le capacità espressive stanno peggiorando. Inoltre dubito della “taratura” dello strumento questionario nel momento in cui il docente lo costruisce Con ampia discrezionalità e soggettività, in riferimento al Rapporto numero delle domande / tempo e ancor di più nelle risposte alternative. Esistono dei criteri per la costruzione di un quiz e dubito che tutti gli insegnanti che oggi stanno facendo ricorso ai quiz, adottino criteri oggettivi e ponderati. Una distorsione enorme inoltre Deriva dal fatto che gli insegnanti preparano un quiz di proposito molto difficile perché tengono conto che i ragazzi si aiutano tra loro durante la verifica mandandosi le foto con whatsapp. Questo è veramente avvilente. Così si ottiene proprio l’opposto di ciò a cui deve puntare l’attività didattica!!!!

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Sono completamente d’accordo con te, Laura! In effetti questo mio intervento vuole proprio provare a far riflettere su alcuni parametri da cui partire, ogni volta che vogliamo assegnare un lavoro online ottenendo risultati efficaci. Certamente in questo tempo c’è bisogno di spostare fortemente l’attività verso l’acquisizione delle competenze e valutare in tal senso. A questo proposito, se hai voglia, ti invito a leggere la mia riflessione in tema di valutazione a questo link: https://mauriziosemiglia.com/2020/11/28/valutare-a-distanza-idee-e-consigli-per-una-valutazione-efficace/

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