Ipad o tablet Android? Pc, Macbook o Chromebook? dispositivi mobili o desktop?
Molti mi chiedono quale sia il dispositivo migliore da usare in classe. Colleghi e famiglie si interrogano sempre sulle caratteristiche tecniche dell’hardware da acquistare e utilizzare a scuola e sul budget da mettere in conto per sostenere l’investimento negli strumenti digitali. E allora partono le domande sulla capacità dell’hard disk, sulla RAM, la cpu e tutte le altre diavolerie informatiche…
Se ci pensiamo bene, in effetti, per molto tempo la scelta dell’hardware è stata determinante quando si parlava di tecnologia. Man mano che i software si aggiornavano, le prestazioni che venivano richieste al dispositivo in nostro possesso erano sempre maggiori e nel tempo abbiamo dovuto trovare soluzioni tecniche in grado di far fronte al peso dell’innovazione. I computer più vecchi pian piano non supportavano più gli ultimi aggiornamenti e in poco tempo sono diventati inutilizzabili.
Ma siamo sicuri che oggi sia ancora così? Certo, se utilizziamo il computer per operazioni complesse di calcolo e progettazione, per foto e video editing di un certo livello, o cose del genere, allora le caratteristiche tecniche e le prestazioni dell’hardware sono di certo fondamentali. Ma quando usiamo i dispositivi tecnologici per sbrigare le faccende quotidiane, per semplificare alcune operazioni di vita, per il lavoro d’ufficio o, nel nostro caso, per la scuola è davvero così importante avere il modello più potente?
A mio parere, no.
L’utilizzo del computer è oggi strettamente legato all’accesso a Internet. La rete, infatti, non solo è una straordinaria risorsa per la ricerca di notizie e informazioni, ma consente, grazie a tante applicazioni ed estensioni , di eseguire online le principali operazioni che prima erano demandate ai software installati. Non hai Word, Excel e il resto del pacchetto Office? Oggi importa poco, perchè con le funzionalità della suite di Google Docs riesci a sostituire in modo assolutamente efficace le principali funzioni di questi programmi più sofisticati. Hai bisogno di spazio di archiviazione per i tuoi file? Ecco che in tuo soccorso arrivano Google Drive o Dropbox (eventualmente anche nelle versioni a pagamento) permettendoti di immagazzinare file di ogni genere e di averli sempre con te su tutti i dispositivi fissi e mobili. Vuoi ritoccare una foto? Ecco che ci sono risorse online come Pixlr o tante altre estensioni simili che permettono di ottenere risultati soddisfacenti in pochi click. Vuoi realizzare un biglietto, un volantino o un altro semplice prodotto grafico per i tuoi eventi? Con Canva non hai problemi. Vuoi vedere un documentario o un film ma non hai il lettore DVD? Ci sono Netflix e le altre piattaforme (legali) di streming online. E così via…
Insomma, quando mi chiedono quale sia l’hardware migliore, io rispondo sempre che per sviluppare le competenze digitali oggi forse non è più così importante avere l’ultimo modello di ogni dispositivo, quanto piuttosto poter sfruttare una buona connessione ad Internet, magari avendo a disposizione una quantità adeguata di Giga da sfruttare in mobilità e una connessione veloce a casa o al lavoro per beneficiare al meglio di video e piattaforme web più complesse.
Credo questo sia un messaggio anche per le famiglie dei nostri allievi, talvolta preoccupate di non avere i mezzi per far fronte alla spesa nei dispositivi tecnologici. Magari non tutti possono permettersi l’ultimo modello di Ipad (ammesso che a uno studente delle nostre scuole questo serva davvero a qualcosa), mentre la spesa per un abbonamento mensile per avere internet è indubbiamente più sostenibile. Insomma, meno corse a pc e tablet di ultimo grido e più attenzione alla fibra ottica e al 4G. Tanto più che, in questi ultimi tempi, le compagnie telefoniche low cost stanno proponendo offerte davvero interessanti.
Da parte mia, il 90% delle cose che faccio a scuola lo realizzo con un Chromebook che, di fatto, è un computer praticamente vuoto, ma è potentissimo e velocissimo nella connessione web (sebbene arrivi a costare un terzo rispetto a certi dispositivi più blasonati).
Questo è il futuro, ne sono convinto.